Pellicce e informazione

Il  mondo in cui viviamo è sempre più condizionato dall’informazione. Assistiamo purtroppo al costante   e spesso nefasto tentativo da parte dei media di guidare e imporre le scelte alle masse.Il motivo è molto semplice: le forti lobby dall’industria alla finanza hanno interessi economici enormi nel guidare il popolo nelle direzioni a loro più convenenti. Anche il settore della pellicceria non è immune da questo scempio. Una su tutte la fake news da cui sono partite tutte le battaglie contro le pellicce.Un salto indietro nel tempo circa trenta anni fa quando imperversavano in tv e sui giornali le immagini dei candidi cuccioli di foca massacrati a bastonate sulla banchisa polare per la loro pelliccia. Notizia falsa e fuorviante…Quelle pelli non entravano in pellicceria nemmeno dalla finestra in quanto troppo rigide e non convenienti, ma venivano usate per la confezioni di dopo sci, quindi nel mercato calzaturiero con buona pace dei contestatori, frittata comunque fatta.Da allora è stato un crescendo di trasmissioni più o meno serie contro il  settore della pellicceria scordando che dalle scarpe alle cinture passando per le borse e l’abbigliamento in pelle in genere tutto è pelle.Si dirà che uccidere un animale che poi viene mangiato ha un senso mentre questo non vale per le pelli da pellicceria.

FALSO! Da molto tempo le carni delle pelli usate in pellicceria, che provengono da allevamenti certificati, quando non entrano nella catena alimentare umana, come  i lapin (conigli)  gli agnelli  ecc.vengono utilizzati nella produzione di mangimi per altri animali o negli allevamenti ittici .

Forte il sospetto che la guerra alla pellicce sia nata più per un odio di classe verso quel mondo borghese che presenziava alla prima alla Scala tutta impellicciata e veniva bersagliata da democratici  lanci di uova.Più che animalista un sentimento di mal celata invidia anche se non verrà mai ammesso.

L’evoluzione della contestazione ha poi contagiato anche una parte del mondo borghese,che ha abbracciato il sedicente animalismo, salvo poi abbuffarsi di aragoste bollite vive o delle meno nobili ma gustose grigliate in compagnia, carne si ma… senza pelo!